Montorio nei Frentani ore 10.00. Pioviggina
Il campanone della chiesa di Santa Maria Assunta invita tutti come di consueto alla messa domenicale. Ore 10.20 il gonfalone del comune e quello della sezione combattenti tenuti forti dalle mani dei loro rappresentanti giungono in chiesa. I primi due banchi vengono occupati dal sindaco Pellegrino- Nino Ponte e da alcuni consiglieri di maggioranza e di minoranza. La celebrazione della santa Messa è presieduta da don Giovanni Licursi è densa di liturgia e di preghiera. Ore 11.20 il corteo molto partecipato s’avvia verso il monumento ai caduti in largo 4 novembre. La pioggia cade ancora leggera e silenziosa. Le note dell’inno nazionale introducono i partecipanti, quasi tutti sotto ombrelli colorati, a prendere posto davanti al monumento. Il sindaco accoglie con un saluto celebrativo. Poi invece di leggere l’atteso discorso commemorativo arrivano dagli altoparlanti le voci riportate dalla intelligente artificiale di: Bucci Adamonicola, Bucci Luigi, Cacchione Antonio, Carfagnini Cherubini. Storie riportate nel testo di Nino Pone” Rami Mai Recisi” Ed Lampo.
Che imbarazzo raccontare la guerra, la più profonda sconfitta umana: il grande peccato di massa. Il contrario della volontà di Dio. Il dipinto della creazione di Michelangelo quelle due dita che sembrano toccarsi con la guerra si allontanano sempre di più. La pioggia di oggi facilita la fuoruscita di tanti sentimenti, il dolore affettivo è quello più evidente. Un dolore sempre presente, non solo nelle circostanze ma ogni giorno a tavola sufficientemente imbandite ma dolorose per l’assenza di persone care come i figli o padri. Un dolore ancora più sentito nelle grandi festività cristiane. Il campanone e la banda che di prima mattina, con l’inno nazionale, omaggia il monumento ai caduti rimarca la loro assenza. Quante donne vestite di nero ho visto davanti a quel monumento. Quante donne hanno visto il loro marito o il loro figlio nelle braccia dell’angelo che solleva ogni, ogni caduto. Quante donne hanno portato il lutto per tutta la vita senza aver ricevuto nessun documento che attestasse la morte del proprio caro. Amore e rispetto. Altre donne altra generazione. Non ho mai capito cosa pensa un uomo che ammazza un altro uomo che a sua volta lo ammazza. Quanto è inutile e sciocca la guerra la prova dell’idiozia umana; prova dell’irrazionalità umana. E poi quanto siamo ipocriti tutti. Ci si esalta per un chirurgo che sostituisce un cuore con un altro cuore e poi si accetta che migliaia di creature giovani, col cuore a posto vanno a morire come vacche al macello. L’ambiguità umana: la capacità di concretizzare sogni elevati e poi la propensione alla violenza e a donare morte. Che vergogna. Su ogni guerra giurammo “il mai più” vigliacchi. Dove sei uomo? Dove sei finito? Adamo dove sei? Uomo chi sei? Di quali errori sei stato capace? Chi ti ha fatto cadere così in basso? Sono le parole pronunciate da Papa Francesco allo Yad Vashem di Gerusalemme. Il sindaco: la cerimonia è finita. Si dileguano gli ombrelli colorati e le bandiere col pennacchio nero.







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