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ARTICOLI / Il Ponte / MONTORIO

Dove l’aria è più fresca e la cultura respira: Montorio, una notte che vale ventinove edizioni

Dopo molti anni di assenza, tornare a vivere da vicino la XXIX edizione di Noi Artisti di questa Terra ha avuto il sapore delle cose che non si dimenticano mai. Un ritorno non solo da spettatore, ma anche da protagonista, perché il 6 agosto questa edizione ci ha voluti presenti per ricevere un riconoscimento che abbiamo accolto con gratitudine e senso di appartenenza. Ma il cuore pulsante della manifestazione, quello che resta negli occhi e nella memoria, ci riporta all’11 agosto.

6 Agosto da sx Marco Molino, Teddy Colantonio, Gianmario Ruocco, Manuel Petti (musicista), Antonio Molino, Sofia Consolo, Luisa Di Nardo, Camilla Vitulli

Una sera fresca, come quelle di una volta. Un colle che guarda l’Adriatico ma resta libero a 365 gradi, aperto al vento, alle stelle, alle voci. Il motto della manifestazione, “dove l’aria è più fresca”, non poteva trovare cornice migliore. Non era solo una frase: era una sensazione reale, condivisa, quasi fisica, che avvolgeva il pubblico numeroso e partecipe.

La serata è stata condotta con misura, competenza e grande eleganza dal direttore artistico, il Maestro Marco Molino, nostro collaboratore assiduo, insieme a una presenza giovane e brillantissima come Barbara Petti. Un equilibrio riuscito, fatto di professionalità e naturalezza, che ha dato ritmo e respiro a ogni momento.

Barbara Petti, Marco Molino, Piero Ricci, Nino Ponte

L’apertura è stata di quelle che non si dimenticano: l’Orchestra Sinfonica del Molise ha introdotto il pubblico a un viaggio sonoro culminato con la presenza di Piero Ricci, unanimemente considerato il più grande suonatore di zampogna al mondo, l’unico ad aver portato questo strumento antico sul palco de La Scala di Milano. Un passaggio quasi simbolico, dalla tradizione più profonda ai templi della musica colta, che a Montorio ha trovato una sintesi naturale e potentissima.

Subito dopo, la scena è cambiata linguaggio ma non intensità: il quartetto di danza moderna Equilibrio Dinamico, pugliesi di origine, ha portato sul palco movimento, tensione e grazia, dimostrando come la contemporaneità possa dialogare senza forzature con un contesto carico di storia e identità.

Nel corso della serata sono arrivati anche i riconoscimenti. È stata premiata l’associazione Larinella, con il presidente Marchitto, per la promozione del territorio grazie a un Carnevale di Larino che oggi è giustamente considerato tra i più belli d’Italia. Il premio sociale è andato a Luigi Robusto, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Larino, in occasione del suo pensionamento, mentre il premio giornalistico è stato assegnato a Roberto Colella.

Le targhe sono state consegnate dai rappresentanti delle istituzioni: dal nostro sindaco Nino Ponte al sindaco di Larino Puchetti, insieme ad alcuni esponenti regionali. Un momento istituzionale, sì, ma mai freddo, sempre accompagnato da applausi sinceri.

Giulio Maroncelli

Poi uno dei passaggi più intensi della serata. L’attore molisano Giulio Maroncelli ha letto una lettera su Gaza, parole dure, necessarie, profondamente commoventi. La chiusura, con quell’urlo liberatorio di “Palestina Libera!!!”, ha trovato l’immediata e convinta adesione della maggior parte del pubblico, trasformando il silenzio in partecipazione emotiva collettiva.

E infine, l’ospite d’onore. Neri Marcorè è salito sul palco con la sua chitarra e la sua band, portando con sé un pezzo di mondo. Un artista che ha girato il pianeta, ma che non ha mai reciso il filo con le proprie radici: sua madre è di Montenero di Bisaccia, e questo legame con il Molise si percepiva in ogni parola, in ogni nota. Ha cantato i brani che hanno accompagnato la sua carriera artistica e la sua vita personale, con quella misura elegante che lo rende unico.

Eppure, se devo essere sincero, credo che l’unico che dovrebbe essere premiato ogni anno sia Marco. Per il lavoro immenso che svolge per portare artisti di questo livello a Montorio. Un lavoro che richiede un dispendio enorme di energie fisiche ed economiche, nonostante gli aiuti regionali, provinciali e comunali. Marco, tra le sue mille attività, è davvero un ragazzo d’oro. Io lo conosco da sempre: prima come calciatore, quando fui il suo primo allenatore; poi come musicista, perché abbiamo suonato insieme qualche volta, e posso dire senza esitazioni che è un batterista eccezionale; infine attraverso l’esperienza de Il Ponte, dove ha dimostrato visione, tenacia e amore autentico per questa terra.

A Marco va il mio più sincero in bocca al lupo per il prossimo anno. Noi, come Blog di Montorio, saremo sempre disponibili. Io, come concittadino e soprattutto come amico, pronto sempre. Perché manifestazioni come Noi Artisti di questa Terra non sono solo eventi: sono atti di resistenza culturale, sono memoria che cammina, sono futuro che prova a nascere, sera dopo sera, dove l’aria è davvero più fresca.

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Ideatore, Caporedattore e Webadministrator Dortmund (Germania)

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