Montorio mi ha adottata nel lontano 2006…
E questa è la storia di un’abruzzese in terra molisana.
Era una mattina di luglio, la piccola valigia beige e rossa era pronta, lo zainetto per il viaggio anche, aspettavo con impazienza l’ arrivo di mio cugino che mi avrebbe accompagnata alla stazione.
Il treno era leggermente in ritardo e il caldo dell’ estate si faceva sentire.
Lo sferragliare tipico annunciò il suo arrivo, saluti veloci e si sale in carrozza.
Un’oretta di treno passa velocemente ed infatti in men che non si dica mi trovai a scendere alla stazione di Termoli.
Ad aspettarmi puntuale e prodigo c’era Antonello mio fidanzato e compagno di vita.
Partimmo alla volta del paesello, il nastro di asfalto si snodava come una striscia argentea dal mare verso la collina.
L’ odore dolciastro della canna da zucchero del vicino stabilimento di lavorazione mi riportò alla strada, diverse coltivazioni di pomodori, girasoli e erba per animali si alternavano nel paesaggio.
Su un lato della strada il nero bruciato di un piccolo incendio, frutto della disattenzione di qualcuno.
Dopo un mezz’ora ci trovammo alle porte del paese.
La prima impressione fu quella di una piccola cittadina fortificata, le mura ancora visibili in parte a testimonianza di un passato da punto strategico al di sopra della valle.
La piazza del paese accoglieva due bar, un ristorante al piano superiore e la “villa” ossia un piccolo parco con panchine circolari che circondavano una fontana con pesci.
La cosa che mi colpi fu la totale tranquillità che si respirava , tutti erano sorridenti ed accoglienti e per me che ero timida e un po’ a disagio fu un enorme sollievo .
Un paese di giovani ragazzi di ogni età e alle presentazioni una miscellanea di nomi che mi mandó in confusione!
Infatti in quel periodo in molti tornavano in paese per le vacanze estive e quindi c’era davvero tanta gente.
La convivialità è una delle caratteristiche di Montorio, passeggiando per strada tutti salutano, tutti sorridono e alla sera ci si ritrova davanti al bar con una birra fresca e quattro risate.
L’ altra piacevole, ma a volte invadente caratteristica è il fresco la sera che negli anni a seguire spesso si è trasformato in giacca 100 grammi! Cosa che personalmente mi ha sempre molto stupito,la tipicità del clima che ha fatto conquistare a Montorio l’appellativo di dove l’ aria è più fresca!
E vi assicuro che lo è davvero.
Ma tornando alla “prima volta”, l’ esplorazione dei paeselli parte dai vicoli, che ti raccontano la storia in silenzio … porte chiuse di antiche botteghe, gli scalini consumati dai passi di chi li ha percorsi fino a renderli lucidi e lisci, una sedia di paglia accanto ad un uscio accostato, ho scoperto posti incantevoli, nicchie, archi, portoni antichi e le famose porte della città.
Infine la terza caratteristica importante del paesello è la sensazione costante di sentirti a casa e il magone che ti prende quando la vita consuma quei giorni di vacanza e ti riporta alla quotidianità.
Montorio mi ha adottata e il prossimo anno saranno venti anni che ci conosciamo…
Ci vediamo ad agosto…








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