Menu
ARTICOLI / MONTORIO

ESTATE DOLCEAMARA

Il colle è sempre lì.

Lo vedo che si erge in tutta la sua maestosità in mezzo al verde delle colline circostanti; lo sento il suo richiamo anche se mi sembra molto meno forte rispetto a prima, come una di quelle musiche di sottofondo che a volte non si riesce a capire bene nemmeno da dove provengano.

Sapevo che prima o poi questo momento della mia vita sarebbe arrivato, lo sospettavo già anni fa e ora ne sto avendo solo la triste conferma.

Quando erano vivi i miei nonni, a quest’altezza dell’estate avevamo trascorso già un paio di mesi a Montorio; quando era viva solo nonna Lucia, a quest’altezza dell’estate avevamo già trascorso tutti i weekend a Montorio senza saltarne nemmeno uno ed eravamo pronte a traslocare per tutto il mese di agosto. Scherzando, con mia sorella Camilla, ci divertivamo a dire a tutti che eravamo in partenza per le nostre vacanze a Courmayeur (qualcuno negli anni è riuscito anche a crederci!). Ai nostri occhi, di bambine prima e di giovani adulte ora, Montorio non aveva e non ha nulla da invidiarle.

È il ritiro ideale per chi desidera staccare la spina per un po’, per chi vuole liberare la mente, per chi vuole lasciare che la propria anima respiri, per chi vuole riscoprire le proprie radici, per chi vuole ricordare a sé che esistono ancora luoghi su questa terra in cui il tempo sembra essersi fermato, in cui il mondo risulta ancora un posto tutto sommato bello, in cui le persone sono ancora cordiali, buone e gentili tra loro.

Penso a tutto questo quando mi capita, anche in maniera distratta, di buttare un occhio al colle qui a Larino. E mi manca. È come se lo sentissi più distante dei dodici chilometri che effettivamente ci separano, come se qualcosa mi tenesse lontana. Forse i ricordi della fanciullezza? Forse la paura di costruire nuovi ricordi felici? Forse la consapevolezza che anche se il tempo sembra essersi fermato c’è una casa chiusa in più e una nonna in meno pronta ad accoglierci?

È un’estate dolceamara, senza traslochi, senza valigie per salire dodici chilometri più su, senza parmigiane, melanzane ripiene, pasta fatta in casa, risate spassose e momenti genuini, ma mi basta fermarmi, trovare di nuovo il punto di vista giusto, guardare bene nella sua direzione e rendermi conto che il colle è sempre lì… pronto a riaccogliermi.   

Subscribe to our newsletter!

About Author

Co-Caporedattrice

Nessun commento

    Lascia un commento