Sarà presentato domenica 1 settembre alle ore 18.30 nella chiesa Madre di Santa Maria Assunta in Montorio nei Frentani il libro di don Mario Colavita su san Rocco: dalla peste alla Pandemia.
La comunità di Montorio nei Frentani vanta una lunga e profonda devozione al santo di Montpellier.
La Chiesa madre possiede un’artistica statua in legno di san Rocco; il santo è rappresentato abbigliato con i panni da pellegrino: bastone, cappello a falde larghe, conchiglie, calzari, calzoni fino al ginocchio per mostrare il segno della piaga.
La statua di un anonimo artista molisano ha una particolarità. La borraccia del pellegrino che il santo porta nella parte destra è contornata da un magnifico sole i cui raggi si diramano per la graziosa fiaschetta per l’acqua.
La comunità di Montorio ha una forte devozione al santo che viene onorato il 17 agosto di ogni anno.
A presentare il libro: il parroco don Giovanni Licursi, il sindaco Nino Ponte, l’autore don Mario Colavita e don Antonio Giannone docente di storia della chiesa che aiuterà l’uditorio ad inquadrare il periodo in cui è vissuto san Rocco.
Ritenuto uno dei santi più popolari dell’Europa cristiana, Rocco è un laico francese; non è martire, non è vescovo, non è monaco, non è fondatore di un ordine, è semplicemente un battezzato che decide di intraprendere un pellegrinaggio, prima di tutto interiore, che lo porterà a conoscere le miserie degli uomini e la misericordia di Dio.
Nato a Montpellier (secondo la nuova cronologia tra il 1345-1350) nella Francia meridionale in una famiglia nobile da Giovanni e Libera. Dopo la loro morte, all’età di circa vent’anni, inizia il suo pellegrinaggio di carità toccando varie città colpite dalla pestilenza.
Arriverà a Roma tra il 1367-1371 dove incontrerà papa Urbano V. Secondo le antiche storie del santo il papa lo guardò fisso in volto e disse: «In te sovrabbonda ogni virtù. Lo segnò, lo benedisse ed esclamò: Credo che voi siate del paradiso». A Piacenza si unirà Gottardo, un nobile locale che lascia ogni cosa e si mette al servizio e degli ammalti assieme a Rocco, qui è ambientata la scena del cane che gli porta da mangiare il pane.
Rocco morirà a Voghera dopo cinque anni di prigione. Sarà lo zio governatore ad accorgersi dell’identità del nipote dalla croce vermiglia sul corpo.
Il culto a san Rocco si diffuse rapidamente in tutta Europa essendo il patrono contro la peste, il colera e ogni malattia infettiva.
Nel volume sono riportate tre antiche vite del santo: Istoria di san Rocco composta da Domenico da Vicenza (1478/80), Vita di san Rocco composta da Francesco Diedo (1479) e gli Acta Brevioria (1483).
Articolo a cura di Fabrizio Occhionero
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