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Il Ponte / Italia / MONTORIO

Montorio: uno tra i tanti ricordi

Montorio nei Frentani, la mia seconda casa. Terra degli avi, dei miei nonni e genitori che mi ha visto crescere e maturare (si spera). Quante cose mi ha visto fare, quante persone mi ha fatto conoscere e volere bene.

Tutti i sabati sera, quando mio padre finiva di lavorare, si partiva per raggiungere Montorio nonostante l’orario e qualsiasi tempo fosse; vento, pioggia, neve, sole. Nulla ci fermava.

Raggiunta l’Ariell’ sapevo che eravamo arrivati e già pensavo al giorno dopo che sarei potuto andare in bici in giro per la Piazza del Bar Manna,tra i vicoli dietro la chiesa di Santa Maria Assuntae a fare una bevuta alle fonti di San Michele e San Marco.

I ricordi sono tanti, tra le scampagnate dietro i colli che si facevano a Ferragostoe le giornate a Termoli per godersi la spiaggia. Spesso gli zii del Canada riuscivano a raggiungerci ed era una gioia rivederli e stare insieme.

In particolare, ricordo un’episodio divertente quando avevo circa vent’anni e, subito dopo Ferragosto, stavo la sera in Piazza con Enzo. Visto che il tempo era brutto e c’era la nebbia, abbiamo deciso di farci un giro in macchina. Siamo partiti a bordo di una Renault 19 equipaggiata con gomme termiche ed è voluto venire Marco, con noi a tutti i costi. Era il più piccolo e, durante il tragitto per raggiungere Larino, la macchina scivolava e lui se ne stava dietro, aggrappato come un ragno, esclamando: “Guegliù, vuogl e scegn!” Noi, ridendo e scherzando, ce lo siamo portato fino a Larino e ancora oggi ci ridiamo sopra.

Le tradizioni sono rimaste impresse e me le porto dentro di me. Visto che ci avviciniamo al Natale ricordo che era il momento più gioioso proprio perché si stava tutti insieme, con tante cose buone da mangiare e soprattutto i dolci, che erano i cheragnl, i cavciun (detti anche c-ceciat) e i scrppell. Un felice Natale a tutti.

Marco Di Michele

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