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Canada / DAL MONDO

TORRENTE CIGNO

Come sarebbe bello sedersi su una bella pietra ed ascoltare il mormorio dell’acqua di un ruscello e il canto degli uccelli fra gli alberi. Sembra che quando ero giovane ragazza queste bellezze naturali non ci facevo caso ora che gli anni inesorabilmente son passati ci rifletto di piu’ anche certe cose anodine mi emozionano forse e’ la vecchiaia? Non so forse prima sentivo il pianto i gridi e anche le risate dei miei 4 bambini e non ci facevo caso a tante cose? Pero’ io mi sono ripresa con i nipotini tutti i piccoli gesti non mi sfuggiva niente ora son fatti grandi e nonna e’ invecchiata e quando sente un mormorio di un ruscello spumeggiante mi voglio emozionare sono ridicola? Ma nu m ne mport….. forse al crepuscolo della mia vita posso riflettere di piu’? Bhe veramente prima con 4 bambini non c’era troppo tempo non avevo un minuto di tregua Vedendo questa imagine del torrente Cigno mi son ritornati in mente quei ricordi del passato che non potrò mai dimenticare.
…..Questo torrente Cigno che sta fra Montorio e Larino il capoluogo dove 66 anni orsono di qua siamo passati con la
Corriera che ci portava alla stazione di Larino e a distanza di tanti anni ricordo ancora il pianto dal paese fin qui. Questo è il torrente dei ricordi quando Mirko l’autista mi disse figliò a vuo finì da chiagn ? T n vaije n’a Merc e poverina mia mamma mi accarezzò e mi disse che alla stazione mi comprava 50 lire di mortadella e un filoncino di pane che poi c’è l’avremmo mangiato in treno e allora non avevo quasi più voce mi calmai e devo dire che quella poverina di mamma tenne la promessa … 50 lire di mortadella e il filoncino di pane lo compro e in tre lo mangiammo sul treno che prosegui verso Napoli il 13 Dicembre giorno di Santa Lucia lasciammo il paesello e il 26 Dicembre sbarcammo ad Halifax al molo Pier 21 poi prendemmo il treno da Halifax che prosegui verso Montreal ….e il 27 o il 28 arrivammo alla stazione centrale a Montreal e quanta neve trovammo e che freddo che ricordi …noi con le scarpette nuove per l’occasione il giorno dopo arrivate papà ci portò al negozio per comprarci le soprascarpe prima erano di plastica e il cappoto che noi eravamo arrivate con l’impermeabile nuovo comprato a Larino. L’anno dopo cominciarono le stivalette con la lana dentro seno’ non si poteva uscire che si scivolava quell’anno fece tanta neve e ghiaccio io e mia sorella piangevamo tutti i giorni poi mano mano ci abbiamo dovuto abituare e il mese di Febbraio cominciammo andare a lavorare e li altra tragedia che non capivamo niente ma per grazie di Dio dopo parecchi mesi ci cominciammo ad abituare .ciao ragazzi un saluto a tutti i montoriesi restati sul ”COLLE” e quelli sparsi per il mondo.

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